Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra Vanitas, arte e scienza - Galleria Nazionale dell’Umbria,
Corso Pietro Vannucci, 19 - Perugia
Mostra in corso dal 16 marzo al 9 giugno 2019
In mostra alla Galleria Nazionale dell'Umbria una mostra quanto meno originale che mette al centro del percorso espositivo le bolle di sapone, analizzandone la presenza nella storia dell'arte a partire dal Cinquecento.
Comunicato stampa
Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane, della vita stessa, fin dal Cinquecento, le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici saponose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza.
L’esposizione, dal titolo Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra Vanitas, arte e scienza, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e Michele Emmer, già professore ordinario di Matematica all’Università Sapienza di Roma, si presenta come un’iniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta la nascita dell’interesse scientifico, fisico e matematico delle lamine saponate, modelli di una geometria delle forme molto stabili.
Il percorso si compone di circa 60 opere che coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità, di autori quali Guido Reni, Fra Galgario, Jan Bruegel il Giovane, Gerrit Dou, Karel Dujardin, concesse in prestito dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Metropolitan Museum of Art di New York e si apre con alcune opere allegoriche legate al tema della Vanitas. La prima sezione racconta inoltre della nascita di questa iconografia, sottolineando l’influenza che i lavori di Hendrick Goltzius hanno avuto nell’arte olandese del XVI e XVII secolo.
La rassegna continua proponendo una panoramica esaustiva del tema che arriva fino al Novecento con lavori di artisti quali Man Ray, Max Beckmann, Giulio Paolini, fino a giungere alla sua trattazione nell’ambito dell’architettura contemporanea, con la maquette del Water Cube, la piscina olimpionica di Pechino progettata dallo studio australiano PTW Architects, con il quale hanno collaboratoChina State Construction Engineering Corp e Arup Ltd.
La mostra presenta, inoltre, una sezione dedicata a stampe e incisioni, fotografie, nonché locandine e manifesti pubblicitari. Importanti in questo senso sono le affiche provenienti dalla Collezione Salce di Treviso, che illustrano la grande fortuna di questo soggetto a scopi pubblicitari per la vendita di prodotti legati soprattutto alla cura della persona, a partire dal celebre esempio del manifesto del sapone Pears, rielaborato a partire dal dipinto Soap Bubbles, del pittore e illustratore britannico John Everett Millais (1829-1896).
Parallelamente al percorso artistico, l’esposizione documenta il fondamentale ruolo giocato dalle bolle di sapone nelle ricerche settecentesche sulla rifrazione della luce e sui colori, fino a quelle successive circa le teorie sulle superfici minime o sulle forme di aggregazione organica della materia.
Orari: da martedì alla domenica dalle 8.30
alle 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30); lunedì dalle 12.30 alle 19.30. Da novembre lunedì chiuso.
Biglietti: intero € 8; ridotto € 4.
E-mail: [email protected]
Telefono: +39.075.586684365
Sito web: Galleria
Nazionale dell'Umbria
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